Internet Explorer 8 supporterà gli standard Web

Nella nuova versione del browser di Microsoft verrà attivata di default la modalità maggiormente compatibile con gli standard del Web, così la Commissione Europea non potrà protestare.

Il risultato del superamento del test Acid2.
A pochi giorni dal rilascio pubblico della beta 1 di Internet Explorer 8, Microsoft annuncia un importante cambiamento nel comportamento del proprio browser: di default, la modalità di rendering attivata sarà quella definita super standard, ossia quella che rispetta le linee indicate dal W3C e supera il test Acid2.

Pare che infine anche a Redmond si siano accorti dell'importanza del rispetto degli standard generalmente accettati, sebbene l'annuncio della novità rappresenti un pietoso tentativo di coprire gli errori del passato.
Sul sito di Microsoft si legge infatti: "La progressiva evoluzione del Web ha reso necessario che i browser come Internet Explorer includessero molteplici modalità di rendering dei contenuti", qualcuna che garantisca l'interpretazione degli standard Web e qualcuna che mantenga la compatibilità con i siti esistenti.
Affermare che questa necessità sia dovuta a un naturale processo evolutivo è quantomeno fuorviante. Se Microsoft (anche Netscape ha le sue colpe, ma non si parla male dei morti) non avesse tentato nel passato di imporre soluzioni proprietarie in guerra con gli standard proposti dal W3C, Internet Explorer non avrebbe ora nessun bisogno di far scegliere l'utente tra varie modalità di rendering, e tutti i siti sarebbero visualizzabili allo stesso modo con ogni browser.
Ma a Redmond hanno deciso di fare di testa propria finché non si sono accorti, probabilmente grazie anche al successo dei prodotti concorrenti, che non riuscivano a cancellare gli standard per sostituirli con le proprie tecnologie e, per capitolare senza perdere la faccia, si sono inventati la storiella della "progressiva evoluzione del Web". Sarebbe bastato supportare gli standard fin da subito.
In ogni caso la notizia è positiva. Dal momento che esistono moltissimi siti scritti appositamente per Internet Explorer 6 e precedenti, questa mossa potrà forse portare alla riscrittura degli stessi in modo che siano accessibili a chiunque indipendentemente dal software. Forse non accadrà per quelli amatoriali, ma almeno si spera che succeda per quelli delle aziende che sembrano attualmente non amare Safari, Firefox, Opera e compagnia.
Nell'annuncio di Microsoft si legge ancora: "Abbiamo deciso di dare la massima priorità al supporto di questi nuovi standard del Web. In linea con le affermazioni fatte nei nostri Principi di Interoperabilità [...] lavoreremo con i produttori di contenuti per assicurare che questi capiscano i passi che stiamo compiendo".
Quest'altra affermazione, che proviene da Ray Ozzie e cita chiaramente l'interoperabilità, spiega quello che probabilmetne è il vero motivo per la modifica a Internet Explorer 8: non offendere ulteriormente la Commissione Europea, ancora prima che a qualcuno possa venire in mente di lamentarsi perché Microsoft non rispetta gli standard.
In effetti, il vicepresidente Brad Smith sembra confermare quest'ipotesi: "Anche se non crediamo che attualmente ci siano obblighi legali che indichino quale modalità di rendering debba essere scelta per default, questa mossa rimuove chiaramente la questione".
Tutto ciò fa sospettare che il rispetto per gli utenti e gli standard non sia poi un valore così importante ma piuttosto che, non riuscendo a imporre le proprie tecnologie e volendo evitare grane legali, convenga fare buon viso a cattivo gioco e accettare il ruolo di paladini dell'interoperabilità.

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